Informazioni
Lunghezza complessiva: 5.690 m
Dislivello: 320 m
Tempi di percorrenza: sportivo 2 ore e 40 minuti; passeggio: da 5 a 6 ore.
Livello di difficoltà: sentiero per esperti con tratti attrezzati e passaggi da superare in arrampicata, sconsigliato per escursionisti inesperti; necessario l’uso di scarponi o pedule
Il percorso della Val Sorda inizia con la discesa da Località Porcassola (565 m s.l.m.) alla base della Valsorda in località Mulino del Cao (308 m s.l.m.), lungo la dorsale compresa tra il versante sinistro della Val Sorda e la Valle del Rio Baiaghe. Da qui risale tutta la Valsorda fino a Mondrago e poi ritorna a Baiaghe di Sopra e a Malga Biancari lungo una comoda strada campestre. Una variante consente di raggiungere più rapidamente Malga Biancari da circa metà della Valsorda.
Il Coal di Campore
Si apre sul versante orografi co destro della Val Sorda e ospita una numerosa colonia di pipistrelli; le specie presenti sono il Ferro di cavallo maggiore (Rhinolophus ferrum equinum) e il Miniottero (Miniopterus schreibersi). Nella cavità vivono anche un coleottero troglobio tipico dei Lessini veronesi (Orotrechus juccii) e un crostaceo isopode endemico della Lessinia: Armadillidium ruffoi, scoperto da Sandro Ruffo in questa grotta nel 1938.
Geologia
La storia geologica della Val Sorda inizia nell’Era Secondaria (Mesozoico), nel corso della quale si accumularono, in ambiente marino, sedimenti e depositi che diedero origine a rocce carbonatiche. Alla fine del Mesozoico, circa 65 milioni di anni fa, iniziò un lento e progressivo innalzamento dei fondali marini che portò alla costituzione della catena alpina. Le rocce, esposte agli agenti esogeni, iniziarono a subire azioni di erosione e dissoluzione che hanno determinato l’attuale assetto superficiale.
La vegetazione
Gli ambienti umidi e ombrosi del fondovalle favoriscono la presenza di una vegetazione a carattere forestale con la presenza del carpino, del tiglio, dell’acero, del salice e di un sottobosco ricco di muschi e felci; in queste formazioni si può incontrare anche il tasso. Sui ripidi versanti prevalgono invece il carpino nero, l’orniello e la roverella. Tra le specie vegetali che vivo sulle rupi è particolarmente importante la presenza del raponzolo di roccia. La fauna. La Val Sorda è un’area con un popolamento faunistico molto interessante. Tra gli invertebrati la presenza più significativa è rappresentata dal gambero di fiume. Tra gli anfibi sono presenti la salamandra, il tritone alpestre, il rospo comune, la rana agile e l’ululone dal ventre giallo.
In particolare, l’erosione da parte di corsi d’acqua superficiali (progni) ha determinato l’approfondimento delle valli con la formazione di veri e propri “canyon carsici” (vaj). In ordine stratigrafi co, dal più antico al più recente, i tipi litologici principali della Val Sorda sono: la Dolomia principale, i Calcari grigi, i Calcari oolitici di S. Vigilio, il Rosso ammonitico, il Biancone e la Scaglia rossa.
I rettili
Tra i rettili è segnalata la presenza del ramarro, della lucertola, del biacco, del colubro di Esculapio, della biscia dal collare e della vipera comune. Nell’area della Val Sorda vivono circa 60 specie di uccelli nidificanti; di queste, quattro sono di interesse comunitario: il nibbio bruno, il falco pecchiaiolo, il picchio nero e l’averla piccola. Tra i mammiferi, infine, sono; presenti il riccio, la talpa, la lepre, il moscardino, il ghiro, lo scoiattolo, la volpe, il tasso, la faina, il cinghiale e numerose altre specie di micromammiferi, roditori e insettivori.