La Chiesa parrocchiale di Valgatara
Le prime notizie sulla chiesa dei Santi Fermo e Rustico risalgono alla metà del XV, ma la chiesa è più antica. Da metà del 500 iniziano lavori di ampliamento e sistemazione del pavimento, della sacrestia, dell’abside, utilizzando lo spazio del cimitero che circondava la chiesa e che è in disuso da più di 200 anni.
Sul finire del 700 (1797), dopo un iter tribolatissimo, la chiesa di Valgatara ottiene la separazione dall’antica pieve di San Floriano e il riconoscimento di parrocchia autonoma. Il parroco don Giuseppe Garzetta, procedeva nel 1854 a un primo ampliamento con l’aggiunta delle navate laterali, del nuovo coro, della sacrestia e di un oratorio. Solo nel 1943 ha avuto termine un’ultima ristrutturazione con l’allungamento delle navate, la realizzazione della copertura a volta di quella centrale e l’erezione di una nuova facciata, che mantiene l’originale orientamento a ovest. All’interno, la chiesa è suddivisa in tre navate con otto colonne, sugli architravi s’imposta la volta a botte della navata centrale, mentre le due navate laterali hanno un soffitto piano. Un arco trionfale introduce nel presbiterio ove stanno l’altare moderno, collocato nel 1969, l’ambone e quindi l’altare: sulla parete est la pala settecentesca, attribuita al Lanceni, con i Santi Fermo e Rustico sovrastati dalla Vergine con il Bambino.
Lungo la navatella sud abbiamo l’altare di fondazione Accordini nel 1760 intitolato ai Santi Luigi Gonzaga, Antonio abate e Irene con relativa pala coeva, raffigurante gli stessi personaggi, una seconda pala direttamente sulla parete, opera del primo 700 di Giovanni Battista Lanceni, raffigurante Sant’Eurosia.